L’ultimo week-end di giugno ha eletto Gemona capitale del ciclismo delle distanze estreme: l’Ultracycling 3Confini, gara organizzata dal Pedale Gemonese, è ritornata nella cittadina pedemontana a due anni dalla precedente edizione: la sfida di quest’anno era una di quelle da far tremar le vene e i polsi: riuscire a domare dieci terribili salite, 11.000 metri di dislivello spalmati su quasi seicento km di gara, tutte d’un fiato. Roba forte, per ciclisti e cicliste in una grande condizione e con una volontà d’acciaio. Il briefing del venerdì sera, presso la Loggia del Comune, ha permesso ad appassionati e curiosi di conoscere da vicino questi pedalatori d’altri tempi, ciascuno con una storia da raccontare, come quella di Dorina Vaccaroni, l’indimenticata campionessa olimpionica e mondiale nella scherma, poi votatasi al ciclismo su lunghe distanze, quella di Marcello Luca, l’ex nazionale di sci nautico e ora uno dei nomi più famosi del movimento ultracycling, oppure quella di Ivano Saletti, ritornato alla vita dopo un trapianto di cuore e che ha corso in coppia con il medico e amico Gianluigi Sella.
Sabato mattina, quindi, partenza scaglionate ogni 3 minuti dalla piazza del Ferro, con gli ultracyclers divisi per categorie (Solo con auto di supporto, Solo self supported, Coppia) e con la possibilità di scegliere anche il percorso corto, la Short Race di 360 km. La notte non è stata di certo votata al risposo, solo pochi minuti da trascorrere a bordo strada oppure alle due Time Station dello Zoncolan e di Sella Nevea e poi via verso la Slovenia per poter rientrare attraverso le valli del Natisone, su verso Gemona.
Andrea Muraro, forte ex Under23 veneto, ha concluso la cavalcata della Long Race attraverso Italia, Austria a Slovenia in 25 ore e 23 minuti; la prima della categoria femminile è stata Dorina Vaccaroni, in un giorno e 9 ore. Nella Short Race hanno primeggiato invece Andrea Scalco e Paola Bergamo. Prima coppia giunta la traguardo quella composta da Laura Messina e Antonio Schiavone. Per tutti coloro arrivati al traguardo la comunque ambita medaglia di finisher, così fortissimamente voluta e alla fine ottenuta, sigillo indelebile dell’ennesima sfida vinta con se stessi.
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nella foto: la prima classificata cat. Women Short Race Car Support, Paola Bergamo
lo Staff